Presentazione del romanzo storico edito da Photo Travel, al Polo Bibliotecario di Potenza giovedì 13 ottobre alle 16,30.

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Gli Eventi

SI VIS PACEM: memorie di un legionario al seguito di Scipione l'Africano di Ivan Larotonda.

Presentazione del romanzo storico edito da Photo Travel, al Polo Bibliotecario di Potenza giovedì 13 ottobre alle 16,30.

SI VIS PACEM: memorie di un legionario al seguito di Scipione l'Africano di Ivan Larotonda.

Il titolo del romanzo pare discendere dal detto latino Si vis pacem, para bellum Se vuoi la pace, prepara la guerra, che è ricavato per condensazione dalla frase di Flavio Vegezio Renato, funzionario imperiale dell’epoca di Teodosio (IV – V secolo d.C.) Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente “Dunque chi aspira alla pace, prepari la guerra”.

Da allora il motto è stato ripetutamente utilizzato negli studi politici (ad es. nel “Principe” di Machiavelli) e nelle relazioni internazionali per legittimare il principio della deterrenza o dissuasione, ovvero la costituzione di un apparato militare paragonabile a quello di un nemico attuale o potenziale, come sistema di equilibrio tra le potenze e di evitamento dei conflitti.

La trama


Nella Roma dell'Età Repubblicana il vir bonus, l'uomo realizzato, era colui che riusciva ad espletare appieno la triplice funzione di cittadino, soldato, contadino. Vi riesce Albio Veturio Gemino che, già reduce dalla guerra all'invasore Annibale, nell'anno 206 a.C. si arruola nel nuovo esercito in Sicilia per sfidare Cartagine in Africa. Albio, come in un diario di guerra, descrive tutto il proprio vissuto nel corso della campagna d'Africa del 204-201 a.C. Le manovre, le tattiche e gli stratagemmi degli eserciti che si combattono; venture capitate a lui e ai suoi commilitoni in cui traspare lo stato d'animo di quegli uomini in cerca di riscatto che, dopo aver lasciato per anni i propri affetti, sperano di ritornare sul suolo italico ed avere una vita dignitosa. Lunghe marce in terre esotiche, affondando i calcei nelle roventi sabbie alla scoperta di mondi nuovi e di un'umanità insolita. Il tutto attraverso il sistema peculiare a quelle remote epoche: la guerra, quel regno della morte e delle incertezze, della paura e del coraggio, che tempra le schiere di giovani armati al seguito dei propri comandanti, di Scipione l'Africano, liberatore d'Italia, archetipo dell'eroe nazionale.